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venerdì 30 dicembre 2011

Happiness - di Marco Musso

Siamo come foglie, in lento divenire,
che dondolando nell’armonia dell’esistenza quotidiana,
diamo un senso ad ogni respiro.
Una brezza ci conduce, un cammino ci pervade,
un timore che nel crescere diventa maturare.
Non esiste attesa, fermata, dubbio od arresa.
La vita e’ un treno in corsa senza ritorno,
che come luce consuma lo spazio e l’essenza del vivere.
La vita siamo noi, con le soddisfazioni
e le quotidiane preoccupazioni,
le ombre di quel domani che goliardicamente
vola mutandosi da istante in passato.
In questo volo che sembra infinito,
io lascio a te il pensiero, la parola,
la mia emozione, che come cuneo preme sul tuo cuore.
Lascio la gioia, la fatica, la rinuncia e la risalita.
Lascio la speranza, la forza interiore, che come il sole
in questi impalpabili raggi spinge sul tuo ardore.
A te confesso di aver camminato,
spremuto la vita con curiosita’ e coraggio,
cercato il motivo, il senso, la voglia di fare,
a te lascio l’eredita’ di non mollare.
In queste mie parole cerca la vita,
l’essenza percepita che in ginocchio ti urla
che non e’ ancora finita.
Cerca la voglia, la passione, quel colore che smuove,
il desiderio di dipingere in cielo il tuo personale ritratto,
un punto di vista, la percezione, il tuo viaggio,
quel sentimento che nel miraggio
hai lasciato l’impronta in un nome e nel tuo coraggio.
Vivi, sopporta, socchiudi l’animo alle difficolta’,
perche’ come tempesta ogni sofferenza avra’ la sua fine in un lampo,
come candela che in fumo non vuol morire,
come il cuore in galoppo che non smette di pulsare.
Lotta, vivi, gioisci ed urla, perche’ come linfa la tua vita ti parla.
Io racchiuso nel mio spazio di vita auguro a te
un futuro non solo in salita,
auguro la voglia di continuare,
sperare e con coraggio,
mano nella mano ritornare a camminare.
Auguro a te ed ai tuoi cari di gioire ed ammirare,
quello che in emozione nel profondo e’ il tuo vivere.
                                                                                                                                                                               Marco Musso

Tanti auguri di buon anno...

Milano, 30 dicembre 2011 12.11

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mercoledì 28 dicembre 2011

Il presente e' Passato - di Marco Musso

Cadde
una goccia dal cielo,
volo senza sosta
fino ad infrangersi
nella sua riflessione.
Volo',
nello spazio, nel tempo,
descrivendo un percorso
che senza sosta
nell'attuale e' passato.
Strana e' questa vita,
questo nostro essere
frenetici, in costante mutazione.
Non ci sono pause, attese,
scorre innanzi a noi il tempo
indicandoci un'evoluzione.
Strano,
come l'essere umano,
in fuga dall'attuale,
dal tempo afferrato,
tra evo e viaggio.
Strano,
come continente alla deriva,
nel perenne crogiolarsi in bilico
tra restare o partire,
in quella dimensione
in cui l'animo in apnea,
del presente,
non coglie e non vive.
Come su un'altalena di emozioni,
l'uomo vive di proiezioni,
tra il vissuto e l'immaginato,
tra il futuro ed il passato.
Vive di nostalgia
di quel che non potra' piu' mutare,
si alimenta di fantasia
immaginando quel che in certezza non potra' ottenere,
perche' la vita e' una beffarda signora
che smuove i ricordi
per mutare la direzione,
pungola la tua instabilita'
compiacendosi del brivido
che dall'attuale
ti fa scappare.
Non esiste un istante,
un protrarsi, l'indugiare,
in cui la mente arresti il corso

gioendo dell'immanente.
Come un instancabile corridore
salta a pie' pari questo momento

per vivere in un mondo surreale.
Ogni evoluzione
tocca l'istante che nel divenire
svanisce quando l'essere diventa reale,
pronto a concedersi all'avvenire.
Noi instabili,
noi romantici,
noi che inseguiamo la nostra realta'
godendo dell'equilibrio
del brivido che ti pizzica
proprio quando non e' piu'.
Noi che vorremmo un presente costante
ma del nostro essere
sublimiamo il passato.
Noi pazzi e romantici,
cuori effimeri nella realta',
fendiamo questo tempo donato,
fugace tra dolore ed emotivita',

imponendo al nostro presente
di essere in malinconia gia' passato.

Milano, 28 dicembre 2011 09.13 a.m.

pubblicata da Marco Musso il giorno mercoledì 28 dicembre 2011 alle ore 11.30

venerdì 23 dicembre 2011

Io non ho piu' paura - di Marco Musso

Io non ho paura,
adesso non piu',
non per la forza
ma nel pieno coraggio,
di guardare quello che incontro
come rampa per far decollare il miraggio.
Io qui non ho piu' paura,
forse abituato,
forse allenato,
forse perche' quel che mi spaventava
ora lo conosco.
Io non ho piu' paura,
neanche in cima alle responsabilita'
perche' tra brividi ed oppressioni
ora vedo chiaro le mie convinzioni.
Io non ho piu' paura
e lo urlo in faccia,
perche' del dolore ne ho fatto una ragione,
la convinzione che per crescere
ognuno debba essere ostacolato
dagli estremi e dai propri limiti,
come ondata sempre piu' ampia
quanto la tua abilita' nel risollevarti.
Io non ho piu' paura
e lo sento sulla pelle
quando le cicatrici non parlano di rancore
ma bruciano per la capacita' di perdonare,
colorando i lati oscuri dell'essere umano
trasformandoli in humus per rifiorire.
Io non ho paura
e lo scrivo a chiare lettere,
perche' quel che mi spaventava
oggi mi fa reagire
e perche' dopo il baratro
non hai piu' niente da perdere
e puoi solo risalire.
Io non ho paura
e lo sento dentro,
perche' nel dolore
ho avuto la forza di piangere
e guardando il profondo dell'animo
con l'amore e la forza,
colmo della voglia di vivere,
ho plasmato il mio mondo migliore.

Milano, 22 dicembre 2011 20.02
pubblicata da Marco Musso il giorno venerdì 23 dicembre 2011 alle ore 15.08

I pensieri - di Marco Musso

Un pensiero e' come un fuoco,
come il cielo terso
dipinto nella fantasia di nuvole e poesia.
I pensieri sono come le onde
che nel mare uniscono il dolce ed il salato,
l'armonia ed il peccato,
con la forza per esplodere al tramonto
e regalare l'emozione infinita che,
accompagnandoti nell'ombra,
ti colma nel sogno
di gioia ed utopia
fino a schiuderti
in un nuovo mattino.

Milano, 21 dicembre 2011 20.42
pubblicata da Marco Musso il giorno venerdì 23 dicembre 2011 alle ore 14.50

Infinita - di Marco Musso

Oggi e' un giorno nuovo
una sfida ed il solito clima.
Oggi ho sfiorato la vita,
in cima,
quella voce graffiante
che tra dolori e colori
tra le note cerca il futuro,
in salita.
Oggi
su questo piano sempre in discesa
ho afferrato la mia amica,
persa e tradita,
triste e contrita,
da quel meccanismo che generando denaro
ha reso sterili tutte le emozioni.
Non mi arrendo, lo dico,
quando penso al tuo cammino,
non mi arrendo e lo urlo,
perche' il tuo talento
dal cuore mi ha colpito.
Cantanti, musicisti,
artisti e commedianti,
donano la loro anima
per salvare il prossimo,
condividono il dolore per la loro sensibilita'
e senza timori
la regalano a chi parole non ha,
a pezzi di cuore sparsi
per scelte ed eventi
soffocati da emozioni che non riescono a spiegare.
Tu come luce
in loro sai colorare
il braciere di vita che li porta ad avanzare.
Tu come anima
pura nella tua potenza
hai compiuto la magia
e da sette note
hai conquistato questo cuore
che in un soffio e' volato via.
Non arrenderti e lotta,
picchia giu' duro e lotta,
e quando sembra finita
squarcia anche questa ferita
perche' per la vita
la tua voce sara' infinita.

Milano, 21 dicembre 2011 20.38
pubblicata da Marco Musso il giorno venerdì 23 dicembre 2011 alle ore 14.43

giovedì 22 dicembre 2011

La prima poesia - di Marco Musso

La prima poesia
l'ho raccolta nel tuo sguardo,
quando come lampo
il tuo contatto ha inciso il mio sentire.
Avvolto d'innocenza,
implume nel gioire,
appoggio questa pietra
segno del mio divenire.

Milano, 22 dicembre 2011 14.43

pubblicata da Marco Musso il giorno giovedì 22 dicembre 2011 alle ore 14.57

mercoledì 21 dicembre 2011

Non Temere - di Marco Musso

Quando,
nell'intensita' di vita
ti ritroverai nei momenti d'ombra,
non temere amor mio,
quello che ti spaventa.
Sappi che non esiste tempo infinito,
spazio di vita che come stoppino
non si consumi
per illuminare un nuovo cammino.
Respira e lascia andar l'aria,
essenza che ti rigenera
e nel divenire ti ossigena.
Espelli quel che ti ha turbato amor mio,
perche' in un soffio
e' gia' passato.
Non temere amor mio,
che quella carezza diventata livido
non e' il tuo destino
ma ostacolo folle di un passato ridondante,
che nell'amore e con un sorriso
ora e' gia' svanito.
Non temere amore mio
ma lotta,
ogni giorno lotta,
non arrenderti ma lotta,
con ogni tua forza ed in ogni forma
per difendere quell'energia che sa di buono
e con la luce del cuore
mai potra' diventare odio.
Il rispetto e l'amore,
lo scambio ed il cuore,
sono essenze dell'uomo che vuol maturare,
sono fondamenti di chi da solo non vuol morire.
Lotta e spera ancora,
come il sole al mattino,
che con forza e calore
evapora ogni foschia
donando un volto al tuo destino,
che senza pretese
scalda ed alimenta quel seme
che nel terreno con amore e' irrorato
e dopo quest'inverno in un fiore e' sbocciato.
Non temere amore mio
perche' io con la mano e col cuore
accanto a te seguiro' il tuo cammino,
come lucciola che di luce nell'ombra
ha disegnato il suo destino.

Milano, 21 dicembre 2011 09.13 a.m.

pubblicata da Marco Musso il giorno mercoledì 21 dicembre 2011 alle ore 11.33

giovedì 15 dicembre 2011

In coscienza l'Incoscienza - di Marco Musso

Guardo,
passo dopo passo.
Vedo un mondo nuovo

che non credevo vero,
sguardo nello sguardo
dritto e fiero verso il prossimo,
come mano nella mano
ognuno verso il proprio destino.
Penso e non mi do pace,
quando in coscienza guardo l'incoscienza,
un sentimento scuro,
che ha armato la mano di chi
con un chilo di ferro,

superbo e giudicante,
si e' sentito superiore ad un cuore
mai doloso ma dolente,
mai iroso ma ridente,
che nell'umilta' di non pretendere,
chiedeva soltanto un piccolo spazio
di uomo fra uomini,
in una terra che prende il nome d'Italia,
fazzoletto disperso in un mondo globale,
dove gli spazi sono tracciati dai poteri e dagli interessi,
dove il rispetto e l'onore
sembra non abbiano piu' lo stesso valore.
Io non giudico perche' siamo tutti sullo stesso piano,
vivi e viventi,
inferiori a voi a cui vi e' stata rubata e tolta
la speranza di un nuovo sole,
di essere nella fatica piu' onesti del pregiudizio,
che pregno di paura e di ignoranza,
con incoscienza ha soffocato in quell'istante
la volonta' che in coscienza
possa esistere un mondo migliore
capace di cambiare,
fatto di pensieri e persone,
fatto di idee e coraggio,
verso giorni migliori e piu' veri.
A voi dedico queste parole ed il mio pensiero,
figlio del mio sentimento e rispetto alla vita,
con l'idea che dalla vostra dipartita,
possa nascere un futuro d'unione
dalle diversita' e dalle singole unicita',
capace di generare una nuova societa'
in un mondo migliore.

Milano 15 dicembre 2011 09.36 a.m.

Ciao Samb Modou e Diop Mor, grazie di aver cercato in noi il vostro futuro,
grazie di aver dato il valore a questo territorio, strappato da pregiudizi ma ricco di emozioni.

pubblicata da Marco Musso il giorno giovedì 15 dicembre 2011 alle ore 10.40

Fantasia - di Marco Musso

Si presenta cosi,
come miracolo,
come magia inaspettata,
come pennello che nel tingersi di nero
svela sfumature inaspettate
di luce e colore.
La senti dentro,
tra cromia e paura,
come una fonte d'energia inesauribile
che da dentro si propaga
amplificando il sentimento.
Io nella quotidianita' sopravvivo
grazie a te, energia pura,
che illuminandomi la vista
colori ogni ombra
e nelle sfumature del sentimento
mi fai vivere e gioire sempre,
arricchito dall'armonia
della mia fantasia.

Milano, 14 diembre 2011 14.22

pubblicata da Marco Musso il giorno giovedì 15 dicembre 2011 alle ore 10.17

mercoledì 14 dicembre 2011

Strada Facendo

Crescere lungo un cammino, tra discese e salite, con la luce perenne a precedere, come meta e come proiezione, tra le emozioni e le tue canzoni. Strada facendo, un pensiero, un destino, il tuo errare come cavaliere in un percorso infinito, a sfidare il vento senza mai voltare la faccia. Cosi in questo procedere hai condensato in 30 anni una vita intera. Grazie per il coraggio e lo sforzo, grazie per aver avvicinato persone diverse unite nell'emozione.

 Marco Musso


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lunedì 12 dicembre 2011

Aspettando la neve che verra' - di Marco Musso

Tutti con lo sguardo alzato
occhi al cielo
alla ricerca e con la speranza
che dall'oscurita'
fiocchi la neve,
capace col suo candore di coprire
segni e dolore.
Quel manto chiaro
che confonde, che nasconde,
tutto quello che in realta'
ci ha fatto soffrire.
Io imbambolato,
in questo stato che non smuove
cerco soluzioni e cure,
scuse per dimenticare.
Dalla mia realta'
non vedo sorgere il nuovo,
non sento fischiare il vento,
cerco di scacciare tutte quelle immagini
che ribombando richiamano gli eventi
e nel dolore del vissuto
rimangono solo i lividi.
Non c'e' forma e sostanza,
non c'e' progresso che non sgretoli,
chiuso in questa stanza
spero che poi nevichi.

Carnonin, 08 dicembre 2011 21.04

pubblicata da Marco Musso il giorno lunedì 12 dicembre 2011 alle ore 14.50

martedì 6 dicembre 2011

Urbem - di Marco Musso

La notte abbraccia la città,
un cuore ed un movimento
che anche nell'oscurità
non ferma il suo battito
e nel torpore
manifesta la sua identità.
Pochi passi,
coperto da un cielo scuro
che di pece rivela l'orario,
pochi istanti per incontrare un bivio,
pochi sguardi per ritrovarsi
in una dimensione surreale.
Un intreccio di culture e di realtà,
uno scambio di esperienze
che se poni attenzione
ti fanno maturare.
In un attimo quell'armonia
è spezzata da un moto nuovo
frenetico, volto al cambiamento.
In un attimo passi dalla riflessione al tormento
una convulsione di eventi
che trasportano persone e menti
verso quell'obiettivo comune
che nel guadagno disperdono l'attenzione.
Seduto in posizione
verso il futuro in divenire
non dimentico la realtà,
quel tessuto alienato,
disperso e abbandonato,
non dimentico la trama
che di diversità tesse il comun percorso,
non dimentico sguardi e visi,
facili sorrisi,
che nella costruzione elementare di un condividere
trasportano inconsapevolmente tutti
verso la fruizione del futuro.

Roma, 06 dicembre 2011 06.58 a.m.

pubblicata da Marco Musso il giorno martedì 6 dicembre 2011 alle ore 7.32

lunedì 5 dicembre 2011

Io piango - di Marco Musso

Io piango,
ora, sempre,
ogni istante in cui,
tra sofferenza e gioia,
la mia voglia di vita mi aiuta
e come sfogo e valvola
di questo cuore pronto ad esplodere,
raccolgo in gocce tutte le mie emozioni.
Non esiste ostacolo ed imbarazzo
io piango
come persona e uomo,
contro quei tabù
che non aiutano e giudicano,
come se la virilità
fosse calcolata dalla sterilità.
Io piango e sempre lo farò,
perchè queste lacrime
dal baratro mi hanno salvato
e quando il cielo soffoca il sereno
con un tuono spalanco il cuore ed il mio animo.

Roma, 05 dicembre 2011 17.59

pubblicata da Marco Musso il giorno lunedì 5 dicembre 2011 alle ore 20.02

Ancora cosi - di Marco Musso

Stringo la mano
con quel gesto di timidezza,
che nel temere il pregiuizio altrui,
contrae in forza ogni libertà
ponendoci a riccio verso la società.
Socchiudo lento le palpebre
con quel movimento armonico
che unito allo sguardo
si lascia invadere
da idee e pensieri
fino allo stato ipnotico
comandato dalla fantasia,
guidato dall'istinto naturale
in cui ogni dimensione si libera in emozione.
Nascono nell'oscurità
tutti i miei dubbi,
le paure del crescere, del riuscire,
di quelle mete come ostacoli
che pesano sulla corsa verso l'avvenire.
Non esiste essere senza divenire,
non esiste un domani che,
nascendo da ieri,
ci proietti impavido nella condizione attuale
senza cambiare il suo personal percorso.
Così disperso,
tra l'essere e l'apparire,
in un contenitore dove i sogni alienano
e le paure fortificano,
cerco i miei riferimenti,
la mia stella polare,
parole e sensazioni fortificanti
che mi aiutino a scegliere.
Così investito della responsabilità d'agire,
guardo il mio futuro come costante divenire,
nella lotta perenne di mutare gli errori
rimanendo nel profondo
sogni ed emozioni.

Roma, 05 dicembre 2011 16.16

pubblicata da Marco Musso il giorno lunedì 5 dicembre 2011 alle ore 19.49

Sotto il manto del destino - di Marco Musso

Cala un manto,
un velo consolatore,
fatto di leggerezza e candore.
Cala sopra le tensioni
l'idea che da qualche parte
qualcosa si muove.
Nulla è tangibile
nulla è calcolabile
nulla è cosi chiaro
come il segno lasciato,
come questo cielo che ora è cambiato.
Lungo una vita
dura questo viaggio
tra fermate e salite,
dura quanto il battito,
cieco come l'animo innamorato,
che lotta contro le logicità
perchè per sua natura
in follia batterà.
Cala questo manto
fatto di arrese e ferite,
fatto del mio voler ripartire.
Coperto da ombre e calore
inizio a capire
come proseguire,
inizio a trovare ragioni,
un posto logico a troppe fissazioni,
un nome per le incognite
e una direzione innanzi ai bivi.
Ora,
riscaldato dall'ovvietà
dono un valore a questa copertura
che non sana e non modifica,
a questo scuro mantello
che nei dubbi di significato
prende il nome di destino.

Roma 05 dicembre 2011 15.18
pubblicata da Marco Musso il giorno lunedì 5 dicembre 2011 alle ore 19.28

Doveva andare cosi - di Marco Musso

Gioia e noia,
sogni e boria,
rettilinei e scambi
che alla fine ti convincono
che doveva andare cosi.
Non ci sono illusioni senza delusioni
eventi che non ti conducano alla dura verità.
Sembra strano, progettato,
sembra che il destino ci metta proprio il suo naso.
E non serve piangere,
non serve ridere,
se non solo come reazione d'insoddisfazione,
perchè alla fine
la realtà si presenta più concreta di tutti i progetti,
come quel sogno ad occhi aperti
che al risveglio si è dimenticato.

Milano, 03 dicembre 2011 18.40

pubblicata da Marco Musso il giorno lunedì 5 dicembre 2011 alle ore 7.54

venerdì 2 dicembre 2011

Come Natura - di Marco Musso

Nasce cosi
intrecciata fra le parole
l'idea che domina ogni azione,
che cavalcando l'emozione
scava in fondo al mio cuore.
Io, corpo immobile davanti a te,
accetto queste prove,
come percorso nel maturare,
come prova finale,
come ferita che nel dolore
purifica la sofferenza
donando un nuovo contenitore.
Non esiste azione senza motivazione,
reazioni nate dal vuoto.
Nella vita ogni evento
e' dominato dalla forza del vento,
che tra gioie e dolori,
dalla brezza in tormenta,
smuove quest'anima mia,
fulcro del mio essere limpido,
adombrato dalle nuvole delle mie paure
di essere sole senza il sereno,
giornata di pioggia che dopo tuoni,
non sia capace di ritornare cielo stellato.

Milano, 01 dicembre 2011 23.43

pubblicata da Marco Musso il giorno venerdì 2 dicembre 2011 alle ore 13.44

giovedì 1 dicembre 2011

Donata - di Marco Musso

Racconto di te,
di quei frammenti che doni al mondo
come polvere di stelle,
che copre e riscopre
l'amore mio che provo per te.
Oggi canto una canzone,
figlia di un'emozione,
che danza al ritmo della tua armonia
come petagramma fisso e coerente
in cui le note inseguono la tua liberta'
volando inconsapevolmente via.
Seguo e dipingo il tuo profilo,
un intreccio di curve e colori
dove facile e' perdersi
nel calore e nella fantasia,
rimettendo in moto il mio cuore,
generoso nel cedersi,
tra le regole ed i dettami della passione.
Oggi spendo ogni lacrima
un gesto ed un ricordo,
un segno e l'illusione.
Oggi al risveglio mi accorgo
che era un sogno
o forse solo passione.
Oggi in pugno rimane solo il soffio,
quella brezza che muove
come carezza che in aria muore.
Oggi penso a te,
che non ci sei mai stata
e che nella vita
in sogno a me ti sei donata.

Milano, 08 novembre 2011 19.53

pubblicata da Marco Musso il giorno mercoledì 9 novembre 2011 alle ore 10.14

Se - di Marco Musso

Se mi svegliassi
all'improvviso da questo candore,
sentirei i brividi dell'attuale,
la condizione di chi vuole
nel dolore un domani,
nel calore un amore,
nel candore una mano,
nello sguardo l'icona del mio rimpianto.
Se mi svegliassi
dal sogno che mi accompagna,
lontano dal vuoto di mille parole,
dal colore dei lividi
che come segnali cospargono la via che porta il mio nome,
sentirei la solitudine dei tuoi sguardi,
svuotati dal reale e da tutto quel che ci appartiene.
E allora scappi,
ti contorci,
insegui il lume come un fiume,
un bagliore che muore come la ragione
affranta da questa condizione,
guidata dal desiderio perso e cieco del destino.
Dopo i tuoi sospiri che ti hanno assopito
ora fuggi,
dalla mia mano e dal cammino,
salti l'ostacolo quando sei vicino
e nella follia dei tuoi timori,
strappi in pezzi ogni domani,
butti e bruci i miei spazi ed i nostri legami
e nel disperdersi di energie e vissuto,
lasci infrangersi ogni futuro.
Chiuso nella costruzione di ogni mia convinzione,
sbatto e lotto per ricucire,
guardo ed urlo contro il riflettersi del vuoto,
stringo e spingo la cecita'
che nel diffondersi di questa onda d'urto
lascia dietro a se il solo ricordo dell'eco.
Quando hai perso ogni appiglio
che trasformava il buio in aurora
non puoi che lasciarti andare
come il sole alla sera.
Qui,
seduto a contare le ore
lasci che il tempo risani le ferite,
lasci che un segnale ti riporti in vita,
lasci che l'energia che possiedi
trasformi il dilatarsi in opportunita'.
Qui,
davanti alla follia della realta'
scopri che ogni attimo possiede l'infinito,
scopri che per sollevarti ti basta un sorriso,
una piccola emozione per meritarsi il paradiso.
Tu solo nel tuo cammino,
scopri che la vita si rigenera
e che intorno a te scalpita.

Milano, 09 novembre 2011 17.14

pubblicata da Marco Musso il giorno mercoledì 9 novembre 2011 alle ore 17.16

Lacrime e Sangue - di Marco Musso

Lacrime e sangue
come pianti e lotte,
un segno e questa realta'
in cui non cambia niente.
Gioie e dolori
come felicita' e timori
in una direzione collettiva
per questa vita proibitiva.
Lascio un pensiero, una frase,
parole al vento colte dalla reazione,
la voglia della gente di cambiare,
di rivoluzionare un momento promiscuo
orientato sull'interesse e le futilita'.
Qui dove la vita e' pesata in doni,
in quantita' di premi,
fuggo verso una nuova realta'
dove nell'idea puoi costruire un futuro,
dove tra onesta' e generosita'
si consolida un tessuto sociale,
rete collante di un crescere,
del divenire di un paese dove non devi piu' fuggire.
In questo cielo fatto di lucciole,
di falsi miti e fatue promesse,
io pianto l'albero della fortuna e della speranza,
pianta caparbia dalla forte corteccia.
Qui, emozionato dall'euforia,
vedo crescere l'utopia,
una meta lontana, un riferimento infinito,
verso cui da oggi puntare il dito.
Qui,
scaldato dalla voglia di rivoluzione,
metto la mia faccia ed il mio onore,
pianto i semi del rispetto
di quel meccanismo trainante della civilta'
collante essenziale per la crescita.
Qui dove tutto torna uguale,
cerco la mia prospettiva nuova,
fatta nell'interesse collettivo di maturare,
passo dopo passo,
verso la difesa della liberta'.
In un escalation convulsa
tra debiti e crediti,
tra liti e politicanti,
tra tagli e onorevoli,
tra discussioni sterili volte alla paura,
in un arena dove sembra impossibile parlare quella lingua
che tra fondamenti e dettami dovrebbe costituire la base da cui partire,
e' dal problema che nascera' la soluzione,
da chi l'economia non la vede come profezia,
da chi prende il toro per le corna
e tra onesta' intellettuale e cultura
dai Monti risorgera' il nuovo sole.
Rivoglio l'Italia,
il Bel Paese,
il luogo dove tra poverta' e spese
nella terra fertile puoi seminare,
ho voglia di tornare a sognare,
alla sorgente della mia Nazione,
tra Romanticismo ed Arte,
tra intuizioni e follia,
nella continua lotta tra satira e politica,
li dove nasce la cultura e le emozioni
nella culla della vita mia.

Milano. 10 novembre 2011 09.33 a.m.

pubblicata da Marco Musso il giorno giovedì 10 novembre 2011 alle ore 10.44

Una vita rubata - di Marco Musso tratta dal mio libro "Lacrime dal cielo"

Era un giorno
come tanti altri
era afoso, quasi estivo
e la gente passeggiando
distrattamente viveva.
C'era un parco, fiori e prato,
c'era un angolo di mondo.
Lui e lei
diversamente
avevan storie, fantasie
ed in comune un destino segnato.
Camminando tutto ad un tratto
non so cosa cambio'.
Lei un fiore
un frutto acerbo
il futuro e tanti amori.
Lui un uomo
o per cosi dire
un altro viaggiatore.
Uno sguardo, un'ombra, un passo
una forza, una cieca follia,
afferra il braccio,
brucia in fondo
negli occhi suoi ogni respiro.
Colpi ed ansimi d'affanno
l'immobilita' e l'offesa.
Persa in un soffio la vita
come svuotata, arresa.
In un attimo la furia
l'ira verso una bambina
come oggetto inanimato
come espiazione divina.
Non c'e' amore, affetto e cuore,
non c'e' neanche l'emozione
non c'e' l'istinto o la ragione
che possa muovere il dolore.
Tutti attimi sospesi,
nel vuoto cieco di citta'
che tra divertimento e goliardia
non si ferma e vola via.
Sono attimi rubati
di violenta eternita'
che consuma con la forza
la piu' piccola identita'.
Soli in mezzo a tanta gente
lui le ruba quel tesoro
che la gente a volte butta
disperdendola nel vuoto.
E' una vita che si spezza,
troncata, persa, evaporata,
un'intimita' rubata
per lo sfogo di un momento.
Io mi chiedo se sia giusto,
io mi chiedo come puo',
io mi chiedo perche' mai,
ma non trovo qui lo sai.
Quell'istinto maledetto,
quella voglia di esser grande,
di dominare e di sfruttare
si sa chi e' fragile ed innocente.
Con le mani sporche e calde
di violenza e di vilta'
strappa il cuore dal suo petto
rubandole la personalita'.
Perche' con quella violenza,
abuso sporco di potere,
spezza il volo fragile e indifeso
di chi male non fa.
Di quella ragazza
bimba, donna e poi mamma,
che da ora perdera'
la sua identita'.
Perche' persa in quel momento,
perche' assalita
perche' spenta
perche' arresa ed innocente
in aria non sapra' piu' volare.
Perso ogni contatto
perso ogni sentimento
perso il battito del tempo
che comprendere non sa.
Io mi chiedo come possa
nella sua indifferenza
se una bestia uccide per la fame
e l'uomo solo per piacere.
Io mi chiedo chi dara'
chi potra' ricucire
quello strappo quel sorriso
che per sempre sanguinera'.

Milano, 21/06/05 10.20 a.m.

pubblicata da Marco Musso il giorno mercoledì 16 novembre 2011 alle ore 16.43

Melodia - di Marco Musso

Cerchi la melodia
ovunque essa sia,
una tinta di colore
sotto cui nascondersi e crogiolarsi
che racconti della tua anima
senza discussioni.
Fuggi da una dimensione
che ti ha oppresso,
che ti ha offeso,
che si e' appropriata della tua identita'
trasformandoti in statua di cera.
Ogni sforzo, ogni idea,
viene soffocata dall'uniformita',
ogni istinto, ogni ragione,
diventa qui comune opinione.
Cerchi nella fuga un ideale
una proiezione astratta del reale,
di quell'inseguirsi di eventi
che si ripetono,
contaminando la tua gioia e il tuo vivere sereno.
Ogni cosa non basta,
si ripete e t'inganna,
ogni piccola emozione
diventa subito parte del calderone.
E tu,
a bocca aperta incredulo,
bersagliato dal vuoto,
stringi i denti e resisti,
scavi e cerchi infondo al baratro
l'energia che ti serva
a colmare la tua riserva.
Qui,
in questo mondo che ti osserva e ti giudica
e dopo un attimo si dimentica,
qui dove un corpo
e' contenitore e non un cuore,
mi ritrovo smarrito,
dalla pochezza tradito,
affranto nel dialogo quotidiano
che scardina la ragione
e la reciproca riflessione.

Milano, 11/11/11 20.30

pubblicata da Marco Musso il giorno giovedì 17 novembre 2011 alle ore 14.35

mercoledì 30 novembre 2011

Questo dono e' per te - di Marco Musso

Vola un foglio
sospinto dal vento
da quel movimento
che nell'aria trova refrigerio
e nel muoversi l'azione del divenire.
Vola il pensiero scritto
come parole il cui peso
sia dato solo dal suono e dall'emozione.
Vola come desiderio e speranza
di quest'anima mia
appesa fra sogni e la terra.
Vola come sensazione del crescere
come sollievo del vivere,
come direzione ed evoluzione
dal mio stato terrestre
verso il mio stato futuro ideale.
Tra sogni e miserie
tra frasi e macerie
ho piantato il paletto
un punto di riferimento
pronto a sorreggermi e motivarmi,
pronto a donarmi una nuova partenza.
Qui chiuso nel mio corpo
fra le pareti del mio essere
libero la mia anima
come essenza e fragranza del mio esistere,
volta a propagarsi e diffondersi,
pronta a raggiungerti,
a salvarti e curarti,
pronta a donarti
la mia capacita' nel discernere la luce,
ad amplificare i colori,
a tramutare il male in bene,
l'odio in amore,
pronta a farsi adottare
donandoti la mia piu' profonda emozione.
Io dono il mio cuore e l'amore,
come bene raro ed inesauribile
fonte di benessere e solarita'.
Io mi dono a te,
che sei pronta ad accogliermi
perche' in due si puo' camminare,
perche' in due sai si puo' risalire.

Milano, 16 novembre 2011 19.27

pubblicata da Marco Musso il giorno giovedì 17 novembre 2011 alle ore 14.53

La Depressione - di Marco Musso

Si presenta cosi,
discretamente,
con un armonico andamento
come candida neve
che lentamente come un manto
ricopre d'inverno il tuo animo.
Ti coglie cosi, impreparato,
sorpreso ed affranto,
a smacchiare i colori d'autunno
che in allegria segnavano il cambiamento.
Immobile,
atrofizzato nel movimento,
cerchi alibi e responsabili,
cerchi ossigeno e vie di fuga,
cerchi la ribellione e la rivolta
di uno stato che nel buio ti contorce,
che annebbia la vista e nel tremore t'affonda,
cerchi di capire dove andare
o dove trovare la luce per cambiare
quello che in te non ha motivo,
che sgretola le tue certezze
ed arresta il cammino.
Poi avviene qualcosa,
incontri il destino,
uno scambio, uno sguardo,
un nuovo mattino.
Nel vuoto oscurato dalle tue paure
noti che anche l'ombra prende forma,
che alla fine non sei solo e smarrito,
che nella vita dalla vita trovi un buon motivo
per rialzarti e risalire,
un punto per ripartire.
Dal buio e dal torpore
riscopri da solo il sole,
come bucaneve che per natura,
spinge e sfonda
quel che lo assillava, lo copriva,
quel che inconsapevolmente lo proteggeva,
finche' pronto ed energico
nel mondo rinato si e' ritrovato.

Milano, 21 novembre 2011 09.30 a.m.

pubblicata da Marco Musso il giorno lunedì 21 novembre 2011 alle ore 12.20

Penso di essere fortunato - di Marco Musso

Penso di essere fortunato
perche' riesco a guardare quel che mi circonda
non solo con gli occhi ma anche col cuore.
Penso di essere fortunato
perche' guardando un fiore
mi perdo non nell'oggetto morto dopo poche ore
ma perche' rivivo profumo e colore
tra ricordo e fantasia
nel messaggio infinito portato dal cuore.
Penso di essere fortunato
perche' il mio destino non e' il denaro,
oggetto dal valore flebile
che banconota dopo banconota
arricchendoti ti svuota.
Penso di essere fortunato
perche' vivo nello sguardo altrui,
nello scambio umano che rigenera,
nello lasciar correre ogni fantasia
dando luce e colore,
trasformando il vuoto in utopia.
Penso di essere fortunato
perche' nonostante tutto
posso dire ancora la mia,
posso liberare il pensiero
per difendere me e il prossimo.
Penso di essere fortunato,
perche' questo e' il mio punto di vista
ed anche se avvolto nella notte
dietro alle nuvole scorgo sempre
la  mia stella polare.

Milano, 23 novembre 09.43 a.m.

pubblicata da Marco Musso il giorno mercoledì 23 novembre 2011 alle ore 10.22

Un mondo incantevole per Te - di Marco Musso


Batte, il mio cuore batte,
come puledro al solo pensiero
lui scalpita, scalcia,
corre nonostante le mie paure,
fugge come se nel terrore
non volesse bloccare il cuore.
Pulsa, il petto ed il mio umore,
quando vedo te
e mi nascondo,
taccio e scappo,
come se quel filo sottile che gia' ci unisce
trascinasse con se la paura del mio passato,
di quel tempo consumato, torturato,
tra illusioni ed errori,
come se la mia anima,
gia' ti appartenesse,
come se questo timore
fosse un chiaro segno del mio pieno amore per te.
Sono qui,
nei miei errori,
sono qui,
pronto a prenderti,
sono qui,
a braccia aperte pronto a portarti via
da quel reale che ci frena,
da quell'irreale che ci aliena,
verso il nostro futuro radioso
che in queste poche parole
racchiude in se il mio desiderio,
quel mondo ideale che vorrei condividere con te.
Perche' quando mi sfiori
sei capace di farmi volare.Questo mio mondo incantevole lo chiamo gia'
a chiare lettere col tuo nome,
tra gioia e passione
in quello scrigno segreto che mi appartiene
e che e' colmo del mio amore per te.

Milano, 23 novembre 2011 19.27 

pubblicata da Marco Musso il giorno giovedì 24 novembre 2011 alle ore 10.17

IO - di Marco Musso


Lo stupore
dopo una notte di terrore
e' ritrovare comunque il sole.
Un calore, un colore,
quel punto di riferimento
che muove il mio pensiero verso il cuore.
Sento, odo,
cerco, sfogo,
quel pensiero che accarezzandomi
sa di buono,
porta il nuovo.
Intorno a me l'attuale
quella dimensione naturale che fa male,
ricca di ricatti,
di oppressioni,
ricca di quell'inutilita'
del distruggersi.
Sento, lancio,
provo a respirare,
a cercar leggerezza
lasciandomi andare.
E proseguo cosi,
in volo nel vuoto
come l'implume che nel credersi abile
in aria continua ad annaspare,
come se quello stato
possa in eterno durare
senza giunger prima
a scontrarsi col terreno reale.
Certo della mia volonta'
della forza che mi arriva dall'animo,
incredulo dello stato attuale
e del fatto che mi hai insegnato ad odiare,
sfoglio il mio tempo consumato,
investito nel donare amore
e tra futuro e passato
sono lieto che nulla sia cambiato.
Io forte, io fragile,
come il mare pronto ad infrangersi,
posseggo ancora quella forza gentile,
che di amore mi fa ancora sospirare, impazzire,
che nel dolore mi da la capacita' ancora di soffrire,
ma che trova nel mio sguardo in profondita'
una luce nuova,
capace di dissolvere nebbie,
cosi penetrante da raggiungerti
capace di afferrarti come la mia mano
per lanciarsi nell'inconsueto,
in quella dimensione nuova
fatta di anime e corpi,
voglie e desideri,
ricca di tutti quei pensieri
che abbandonano il vissuto
per rigenerarsi in nuove impronte,
labbra e cuori,
e volando sul banale
mi ridonano il valore di essere,
nonostante tutto,
capace in ogni momento di sognare.

Milano, 29 novembre 2011 15.20

pubblicata da Marco Musso il giorno martedì 29 novembre 2011 alle ore 15.34