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lunedì 22 febbraio 2016

Le ali della vita - di Marco Musso

Leggera fluttua l'esistenza,
leggera come l'essere,
pesante come il vivere,
caparbia come il credere
che nulla debba poi sparire.
Esistere,
il controsenso dell'essere
come in bilico sull'altalena del credere
che ogni brivido persista in equilibrio fra gli opposti,
gioia sul dolore,
amare sull'odiare,
soffrire sul guarire,
vivere sul morire.
Te ne sei andata,
leggera come l'anima dall'intenso valore,
come piuma che danza sulla melodia del cuore,
come il sole
che chiede permesso all'alba per venire a scaldarti.
Sembra che l'anima si stacchi,
dal peso del reale,
dalla fatica del vivere,
come goccia dilatata nel fuggire,
come lacrima che dal cielo stenta a piovere,
come un battito che si ripercuote nelle sensazioni di chi ti ha salutato,
che rivive in contrasto al tempo
nell'emozione del ricordo,
nella forza del cuore sopra la distruzione,
come stretta nel dolore dell'amore.
Te ne sei andata via,
con la delicatezza di una fiamma,
come la luce di una stella,
come carezza di una lacrima che attraversa il volto,
come la galoppata libera di puledri nel vento,
come petali di candore,
come neve al sole.
Sembra strano come il tempo voli in piuma sugli eventi
come gli incubi si dissolvan in un istante,
come la fragilità divenga la libertà del volo
di quello che la realtà in peso non può vedere.
Le parole dissolvono nel vuoto,
nell'eco di quei momenti bagnati dalle emozioni,
dell'amicizia degli sguardi,
dalla comprensione di sentirsi tutti in viaggio
nella medesima direzione.
Qui lascio spazio all'emozione,
al turchese che come cielo invade il reale  ed il dolore,
alla luce del sole in uno sguardo,
al calore che in tenerezza il tuo sorriso dona al cuore. 
Tra questi spazi di ovvietà
dominerà in un battito solo il tuo valore,
quel seme che nel tempo ci hai donato,
quel bocciolo che di primavera
nel calore del tuo ricordo
ogni volta fiorirà.
Ciao Caterina, grazie.
Milano, 22 febbraio 2016 20.13