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lunedì 8 ottobre 2018

Tempo - di Marco Musso

Tempo - di Marco Musso

Scorre,
come bolle lanciate nella corrente,
come cuore al galoppo posseduto dall'amore,
come dita che percuotono e scolpiscono
note di un piano
come rintocchi che della vita
suonano piano.
Respiro,
sospeso,
rapito,
aggrappato,
infinito.
Respiro inerme nella corrente
che di opposta passione
si lancia nel vuoto
ad irrider la voglia di tempo,
calore in evaporazione.
Voglia,
un canovaccio
che di candor avvolge la mano,
come punta tesa nel vuoto
desiderosa di intingersi di quelle sfumature
che il cuor sa nel terso ricamar.
Vuoto,
come contenitore,
come recinto,
come cecità,
come l'età che di stagione vola via,
tinta di quell'ultimo respiro
che sembra di allegria sfuggire al destino,
che scalda di consapevolezza
la realtà ricamando quella fede
che nel buio non morirà.
Mano,
che d'istinto danzi nel vuoto,
come silenzio che urla più delle parole,
più delle paure,
più di tutte le sfumature
che vorresti sfiorare,
che senti di possedere.
Così il tempo,
lento e beffardo,
consuma la tua percezione volando via,
come rintocchi di un cuore
che la mezzanotte sembra non arrivare,
che la vita in un punto sembra non finire.

Milano, 08 ottobre 2018 17:50

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