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martedì 22 gennaio 2013

Sono io - di Marco Musso

Sono io, ogni volta che il respiro si contrae,
ogni volta che le mani tremano nel sentire,
ogni volta che in un fischio come treno giungo alla tua stazione.
Sono io, che ho pagato con le lacrime ogni ragione,
che ho difeso ogni ideale per dipingere un mondo migliore,
ogni volta che sceglievo nello scontro di camminare ancora.
Qui,
circumnavighiamo questa specie di mondo,
con le voglie e le speranze,
intrecciando nelle maglie ogni meraviglia
che la vita ci regala disegnando quella linea
che in profilo ci rassomiglia.
Io sarò sempre lo stesso,
ad ogni passo verso il progresso
su quel filo che in bilico ci regala ogni istante nuovo
e ci dona l'occasione di migliorare
genuflettendoci al sole ancora.
Milano, 22 gennaio 2013 11.13

venerdì 18 gennaio 2013

Basta così - di Marco Musso

Ritorneremo,
come fanno gli uccelli,
danzando al suono del richiamo del calore,
come gemme d'amore,
la dove in linea la luce brucia,
dove ogni delinio diventa utopia,
dove chiunque con la sua mano
può disegnare il mondo in fantasia.


18 gennaio 2013 02.41 a.m.

giovedì 17 gennaio 2013

L'anima s'involò - di Marco Musso


Schiusosi il balcone
in impeto davanti al cuore,
filtrò la luce come vapore
alla fragile carezza del sole.
L'ombra di tutto punto e stupore
sollevò il calore che in essenza
diffuse tutto l'amore,
l'energia ed il cuore,
il senso in valore
dato alle disperse parole
che qui ritrovano l'ordine e dimensione.
Ora l'anima s'involò,
alleggerendosi dei fardelli di quotidiano rigore
e spalancandosi come aquilone
librò nell'aree la propria convinzione,
divenendo per l'immensità
pura ed infinita illusione.

Milano, 17 gennaio 2013 14.52

pubblicata da Marco Musso il giorno Giovedì 17 gennaio 2013 alle ore 15.15

mercoledì 16 gennaio 2013

Una goccia di vita - di Marco Musso


Verrano tempi e venti,
grandi cambiamenti.
Movimenti che di cuore scalderanno ogni dove,
ogni frase, ogni ardore
che di scalpello inciderà
la marmorea fragilità dell'essere umano.
Avvolto da dubbi e da sogni,
da frasi ed azioni prenderà il volo
con la leggerezza delle scelte e delle condizioni,
del suo amore per la vita
che da dentro spinge ed urla
fino a che non è finita.
Luce entrerà dallo spiraglio
lasciato aperto nel coraggio
di dipingere il proprio orizzonte,
quel monte che inerpicandosi in sacrifici
condurrà l'ardore di un nuovo re,
fragile come uomo,
forte come un sogno,
l'idillio della pura illusione
che non potrà mai esaurirsi l'emozione,
quella nota di colore che sui profili ritagliati in fantasia,
trasformano la realtà in utopia,
le forme in liquidità di sensazione.
Ora volerai, ora piangerai,
ora china sulla tua nobile postura
ritroverai l'orgoglio di perdere,
come punto di partenza del tuo essere superiore
all'arroganza e all'orgoglio di ergersi
sopra la umana dimensione della ragione.
Corri, forza e irrompi in tutti quegli schemi
che di rigidità disegnano confini che in paura sfiorerai,
etichettando la fragilità di appartenenza
come limite di sussistenza.
Voleranno mesi e stagioni, passioni e canzoni,
retaggi di una vita che confezioniamo,
che datiamo e consumiamo ancor prima del suo maturare,
del naturale manifestarsi della condivisione,
come calore che trasducendosi conquista stati nuovi,
evolvendosi in longevità nella forma di opposta natura.
In punta di piedi ad un tratto coglierai il tuo destino,
quel forte tonfo che dal cuore dona importanza
ad ogni sfumatura prima ignorata.
Volando sorretto dall'intensità dei sentimenti
ti accorgerai che nulla sarà costante,
non esisteranno viaggi definiti, amori infiniti,
condizioni immutabili di un essere involontariamente in continua evoluzione.
Davanti alle tue fragilità s'involerà la tua età,
quel respiro che in sospiri rallenterà la corsa
per strappare alla maturazione la propria sorte.
Ti schiuderai quando una lacrima ti ricondurrà in vita,
nel ricordo, nel racconto, in parole e idee donate,
in quel seme che da te è nato per maturare altrove,
la in fondo dove al crepuscolo il sole muore
per donare il sogno alla realtà,
rigenerando quel sorriso diffuso che sul viso smuove
ogni debolezza per abbracciare il tuo nuovo cammino,
pregno della tua capacità di ascoltare la vita,
quella goccia di emozione che dal viso nel cielo
diventa infinita.

Milano, 15 gennaio 2013 19.34

pubblicata da Marco Musso il giorno Mercoledì 16 gennaio 2013 alle ore 11.11

martedì 15 gennaio 2013

Sfiorami - di Marco Musso

Sfiora questa notte il mio pensiero libero,
note del cuore che di calore
sollevano in leggerezza questa tela,
questa vela pronta a salpare,
la dove il corpo non ha limiti,
dove ogni stella traccia i bivi di tutti i brividi
che in respiro riesci a donare o notte,
con la malizia e la nostalgia del giovane
avvezzo alla malinconia.
Non piangere per me,
per il mio tempo andato,
per un corpo consumato,
conquistato perso o depredato.
Io come poesia sarò libero nell'aria di diffondermi,
e nella musicalità magica delle parole
ritornerò ogni sera a cullarti anima mia,
in quell'angolo di cuore che non apri a nessuno,
li dove la parola d'ordine ho lacrima
apre le porte del tuo essere speciale,
li dove nessuno sarà mai padrone.
Chiudi gli occhi e accogli questa notte,
li dove nei sogni troveremo casa e riposo,
li dove l'unica condizione sarà l'amore puro. 

08 gennaio 2013 00.23

Vivimi - di Marco Musso

Vivimi in tutti i sospiri del tempo,
nei sorrisi tagliati dal sole
che in un istante illuminano te
ed il cuore esplode. 
Siamo traghettatori di tempo,
sogni ed emozioni,
liberi di vivere con l'intensità
che sentiamo propria.
A te che leggi le mie parole
nel silenzio della tua ombra dico grazie.
Grazie per rendere vere
quei tormenti e quei tornadi
che da dentro urlano al mondo la mia vitalità. 
Viaggiare è come volare, 
staccare i piedi dal reale,
sentirsi trainati dal cuore verso pianeti e dimensioni differenti,
dove luce ed ombre coesistono per ritagliare
in equilibrio tutte le possibili emozioni e passioni.
Stride proteso l'archetto,
come distendersi di violino in richiamo,
come cicala rapita dall'estivo calore
che come locomotore smuove questo cuore.
Filtra la luce tra le fessure,
come dita che trattengono il calore,
l'amore nello sfiorarsi, la forza nel contenersi,
la gioia di trattenere quello che fra le ombre
disegna la nostra unicità.

08 gennaio 2013 00.39

Tutto subito - di Marco Musso

C'è chi vuole tutto,
lo vuole subito e senza condizioni,
ma questa è l'individualità interna.
La realtà invece è come un frutto,
matura all'esterno per mano d'altri
e come succo si presenta a te
in sorpresa e sapore. 

09 gennaio 2013 18.58

Ciao Mariangela - di Marco Musso

Gli artisti sono come frutti.
Nella loro carriera maturano arte,
emozione, colore,
in un battito passione.
Vivono di scambi ed amore,
donando se stessi e la loro intimità al mondo.
Soffrendo, amando,
volando e cadendo,
regalando in espressione
ogni gioia o paura.
Quando ci lasciano staccandosi dall'albero
ci donano nel volo come ultimo gesto
di generosità il succo della loro condivisione e vitalità.


Ciao Mariangela.


11 gennaio 2013 10.32

Per te amica Rock - di Marco Musso

Depongo questo seme per te,
nel mio abbraccio che come terra
accoglie e scalda in fertilità
innanzi alla gelida prova della realtà.
 Copro con il pensiero
che di neve detiene il candore
ed il desiderio e la volontà di protezione.
Irroro con lacrime di preoccupazione ed affetto
quel seme che dalle prove si rinforzerà,
dalle gioie si commuoverà,
con la forza che di scorza reagirà
e come un sogno a primavera rifiorirà.


11 gennaio 2013 20.06

L'illusione - di Marco Musso

L'emozione è quel calore
che lento ti prende e distribuisce
dal cuore la voglia di condivisione.
In punta di piedi occhi fissi al sole,
chi insieme a me è pronto al volo nell'illusione? 


14 gennaio 2013 21.53

Vite - di Marco Musso

Quante vite ho vissuto in un sorriso,
in uno sguardo rapito,
quanta vita riluce ogni volta
che il sole con coraggio
fiorisce in alba nuova. 


12 gennaio 2013 20.16



Marco Musso

lunedì 14 gennaio 2013

Twittami

ECCEZIONALE!!! Fino al 7 febbraio tutti i libri di Marco Musso in formato e-book a 0.99 euro
Twittami: Non trovate le parole? La relazione umana si basa sull'emotività e sulla condivisione.

martedì 8 gennaio 2013

Il viaggio dell'emozione - di Marco Musso

Viaggiare è come volare,
staccare i piedi dal reale,
sentirsi trainati dal cuore
verso pianeti e dimensioni differenti,
dove luce ed ombre coesistono
per ritagliare in equilibrio
tutte le possibili emozioni e passioni.

04/01/2013

Vivi - di Marco Musso

Vivi la vita guardandola in faccia,
con la sfrontatezza infantile
di chi non ha paura di cadere,
con l'energia di innamorati
pronti al lancio e persi nella passione.

04/01/2013

Liberamente - di Marco Musso

Ho capito che le parole
sono miniere di gioie e dolori.
Regalano comprensioni o equivoci.
Sono come gocce d'acqua piovana,
ricche di possibilità,
energizzanti capacità di essere assorbite
dalla gente ed assimilate
in base all'unicità di ogni radice.
Per tal ragione,
essendo l'anno della consapevolezza,
continuerò a pubblicare miei scritti,
poesie e pensieri, lasciandoli liberi all'aria,
puri nella loro origine,
generosi nel volersi far accogliere
da chiunque per quel che sono,
stimoli ed amplificatori della personale percezione.
Fanne quel che vuoi,
tanto non potrai cambiarne il valore,
tanto il senso è limpido come la sua sorgente.

04/01/2013

Non vergognarti dell'emozione - di Marco Musso

Non vergognarti mai
di pronunciare parole buone,
volte al sentimento,
alla pura emozione,
volte a condividere uno stato di cose.
Non vergognarti mai di esprimere il tuo pensiero,
che sia concreto o di fantasia,
se sai che questo possa fare del bene,
disegnare un sorriso sul volto di uno sconosciuto
che fatica a trovare la luce.
Vergognati solo dei pensieri malvagi,
maliziosi, volti solo in paura
a trovare rapide soluzioni
per non guardare in faccia la responsabilità del vero.
Io da sempre e per sempre
sarò rispettoso spirito libero,
deciso a condividere
quel che in me dona il sole
adottabile dal mondo nell'emozione.

04/01/2013

Fra le dita - di Marco Musso

Filtra la luce tra le fessure,
come dita che trattengono il calore,
l'amore nello sfiorarsi,
la forza nel contenersi,
la gioia di trattenere
quello che fra le ombre disegna
la nostra unicità.

04/01/2013

L'archetto - di Marco Musso

Stride proteso l'archetto, come distendersi di violino in richiamo, come cicala rapita dall'estivo calore che come locomotore smuove questo cuore. 
08/01/2013

Di notte sfiora - di Marco Musso

Sfiora questa notte il mio pensiero libero, note del cuore che di calore sollevano in leggerezza questa tela, questa vela pronta a salpare, la dove il corpo non ha limiti, dove ogni stella traccia i bivi di tutti i brividi che in respiro riesci a donare o notte, con la malizia e la nostalgia del giovane avvezzo alla malinconia. Non piangere per me, per il mio tempo andato, per un corpo consumato, conquistato perso o depredato. Io come poesia sarò libero nell'aria di diffondermi, e nella musicalità magica delle parole ritornerò ogni sera a cullarti anima mia, in quell'angolo di cuore che non apri a nessuno, li dove la parola d'ordine ho lacrima apre le porte del tuo essere speciale, li dove nessuno sarà mai padrone. Chiudi gli occhi e accogli questa notte, li dove nei sogni troveremo casa e riposo, li dove l'unica condizione sarà l'amore puro. Marco Musso
08/01/2013 00,20

mercoledì 2 gennaio 2013

Essere - di Marco Musso

Esiste un urlo che in eterno permarrà sopra il vuoto vociare degli stolti.
Un urlo silente che arriva al cuore della gente,
che non chiede in cambio nulla di più
che essere accolto per la sua natura di divenire
nel profondo calore condiviso.
In quell'energia io vivrò la mia eternità,
lontano da biechi interessi e da ciechi ricatti
io sarò il nutrimento del mio domani,
della piena volontà di dipingere gli spazi di energica vitalità.

Marco Musso

Narra a briglia sciolta - di Marco Musso


Un filo di voce solleva come foglia d'autunno
il tepore che come parole dispiega le ali per alleggerire,
come fiume che in emozioni vuol defluire,
come colore che intenso propaga la sua dimensione,
nel diffondersi puro come emozione tra le cavità.
Non esistono nuvole più leggere di bimbi intenti a danzare,
non esistono emozioni più vere di quelle vissute da bimbi liberi da costrizioni,
non esistono realtà più vere dei sorrisi
che illuminano il volto di ragazzi genuflessi all'amore.
Siamo noi che nelle illusioni sfidiamo la sorte per trascinarsi avanti.
Respiro lo spazio che mi appartiene,
nel tempo e nella dimensione di ogni natura,
tra brividi e passione urlerò la vita, l'amore,
la forza che nel sogno diventa cielo disteso dove volare,
spazio in cui tornare ad essere noi.
Pulsa la musica nelle vene, batte senza sosta fino ad irretire gli occhi, incantati nel perdersi di ogni senso
votato alla piena passione.
E cosi ti liberi di ogni catena, dei vincoli dati dal essere reale,
quando nell'amore affondi nell'altro
unicamente per amplificarti nel piacere condiviso.
Tempo che ti contrai e ti distendi, tempo che come le forze rallenta con l'età e con le possibilità di realizzarsi.
Mi dicevi che la vita fosse solo una persa partita.
Mi dicevi che l'amore fosse solo oppio per poche persone,
mi dicevi che la forza risiedesse nella paura e che la vittoria fosse la sopraffazione sul debole del più forte.
Io lotterò finché il cuore mi sosterrà,
finché il corpo morirà evaporando tutta la mia forza in parole
che il mondo possiede già,
finché ogni mia convinzione sia la proiezione della gente,
di generazione in generazione,
finché la mia anima alimenterà un nuovo cuore.
C'era un punto dove nasceva l'inizio, il centro del cosmo, di tutto il nostro mondo.
C'era un cammino, dal mattino alla sera,
dove ogni imprevisto era solo riprova della voglia e forza di andare.
C'era la notte donata ai sogni, c'era la paura come stimolo per maturare,
c'era la passione per riscaldarci dall'ovvio e c'è ancora oggi il brivido
che disegna l'intensità della tua appartenenza in me. Amore.
Cosi distacchi, dimeni, scrolli e ti sbatti verso l'avvenire.
Dito che corri, che fuggi, che lotti.
Dito che come chitarra per il cantautore colleghi la periferia al cuore,
la gente ad un mondo reale che si alimenta d'illusione,
come stella cometa che nel tempo continua a brillare
nonostante sia estinta da una vita.
Lotterò all'infinito per proteggere la vita,
il cuore con l'amore, il coraggio con l'onore,
la forza con l'ironia e la boria con la fantasia.
Non fermeranno mai questo moto collettivo,
quell'energia che nell'emozione comune non ha padroni,
condivisa non ha confini,
vissuta non ha eguali,
amata non ha errori.
Tra segni e strappi nel profondo dei miei occhi cerca la serenità,
il fondamento della verità,
questo urlo che dal petto esplode verso il domani proiettando quel film che non puoi più fermare,
quel fiume in piena come vene gonfie dell'amore,
la passione che matura come frutto esposto al sole,
come questo animo pronto a morire per proteggere quel che di buono al mondo canto.
Dicevano di non cambiare, di non accettare.
Narravano di un mondo impalpabile come la neve,
intenso come arcobaleno che nell'orgoglio di presenza sfoggia tutta la sua coerenza
come esplosione di calore, di colore, di quell'iride che raccoglie in se l'essenza della vita,
tra la vita e la morte, tra la gioia ed il dolore, l'odio e l'amore.
Sogna quel che la realtà in razionalità ti spiega.
Apri le braccia e fatti possedere, come quercia che dalla tormenta è accarezzata
ed in forza al mondo ridona parole ed idiomi in musica
e trafitti raggi di luce che al cuore sbocciano come fiori d'aurora,
come emozioni colte dal pittore nella pigmentazione del colore.
Vita afferrami e non lasciarmi più andare, come tutti gli animi che nel vuoto son sospesi,
come coraggiosi aquiloni, desiderosi di vivere l'essenza del loro essere, avventurieri d'emozione,
alla ricerca costante del sole come partigiani d'amore.
Corri, col fiato in gola corri senza freno, corri come il cuore all'inseguimento dell'amore,
corri e non fermarti, come la vita in fibrillazione ti urla che non è ancora l'ora.
Mantieni la testa alta come girasole, come l'orgoglio di essere di diritto evoluzione.
L'ignoranza del resto è la presunzione nel pensare di non aver bisogno del sapere.
Ho raccolto la mia stella cometa, luminosa come il cammino, densa dei sogni che rincorrevo da bambino,
così splendente che quasi mi sorprende, perché dove manco io arrivi tu.
Lasciami andare, fammi cadere, toccando il suolo come bimbo per concretizzare il pericolo dalla realtà.
Passo dopo passo proseguo il cammino, sempre diritto, sempre volto al destino.
Con la consapevolezza che il futuro è in salita, un cammino volto alla prova,
alla continua richiesta di energia per non soccombere, per non sparire,
come l'ombra che fugge la luce per non sparire, come sogno fantastico di forme e luoghi nel divenire reale.
Avvolgimi musica con la tua melodia, come coperta che nell'animo risalda quel vuoto che assale.
Penetra nei miei pori provocando brividi che sollevano di valore ciechi lividi.
Coprimi d'ironia, quella magia donata dalla vita per smuovere il cuore, racchiuso in protezione nelle sue parole.
Volano le parole come le opportunità, l'occasione mancata di serenità, quel punto in cui il sole entrava in contatto con il mio cuore.
Donerò al mondo ogni goccia di sudore, ogni lacrima di dolore,
perché la consapevolezza della comune soffrenza alleggerisce il cuore di chi si sente vittima e carnefice di ogni dolore.
Corre il treno lontano, trasportando l'oggettività, trascina gesti e forme, passato e futuro,
proiettando l'anima verso il suo divenire. Lascia il fardello, la monotonia, tutto quel castello di ipocrisia.
Mura cieca, mura fredda, mura che imprigioni le libere emozioni.
Lascia galoppare quel che non puoi contenere, il cuore che da tempo corre più del vero.
Guardami, afferrami, come ti viene, l'amore è condividere il personale potere,
vivimi, ascoltami, guarda la mia realtà, perché nelle sfumature di forza urla già.
Afferra la mano che ti dono davanti,
afferra il mio cuore, come uno fra tanti,
lasciati andare, lasciati amare, la vita è poi questo, il comune maturare.
Vivimi tanto non fa male, amami tanto che vuoi fare,
afferrami tanto non volo, resto davanti a regalarti il mio sogno.
Urlate, non arrendetevi, alzate la mano verso il destino ed abbracciatemi
perché di fiato ce n'è, perché di vita ce n'è,
perché i lividi ti destano dal torpore e ti fanno guardare altrove,
lontano verso l'infinito, la dove la vita si rinnova e per tutti risorge in alba nuova.
Nella vita su di te dovrai contare, sulle paure per maturare, sulle delusioni per rinforzare,
sulle sconfitte per irrobustire un cuore che avanti senza tregua ti trascina nell'illusione perché nel sogno non è mai finita.
Suoni disegnano la parete adombrata, dalla vita che in sorpresa ti scrolla e ti molla,
quando il respiro nel vuoto si fa leggero per non morire.
La consapevolezza è quel filo flebile tra rammarico e sregolatezza.
La vita è una rosa, l'arresa, l'apnea nel risalire.
La vita è una prova, il cedere per risalire.
Raccoglietevi, mano nella mano dello sconosciuto.
Abbracciate ed accettate quel che non conoscete, quel che ora vi fa paura, quel che domani nella maturazione diventerà cultura.
Nel ballo risiede il desiderio umano di leggerezza, la voglia di staccarsi dal suolo come dalla concretezza.
Realtà, come insieme di opportunità, tempo andato, consumato, goduto o intensamente smarrito.
Tempo e spazio per agire ogni istante come occasione per risalire, riscattare, per rigenerare quella vita che in un soffio è già svanita.
La felicità ha una doppia faccia,
da una parte ti rende felice, dall'altra ti da pesi e misure per cercare quel che ti manca.
Nella vita devi sempre essere te stesso, affrontando con maturità e coraggio i tuoi limiti
per essere degno di confrontarti col mondo a testa alta.
Io non sono perfetto, sono pieno di difetti, ma mai mi nasconderò per questo
perché solo accettando concretamente i miei limiti potrò far fronte al futuro maturando come frutto al sole.
Con le nuvole o con il sereno noi rimarremo sempre collezionatori di stelle,
di sogni, di idee, di tutte le espressioni luminose del cuore che amplificano la vita.
Non arrenderti mai ad ogni nuova delusione ma alza la testa e guarda negli occhi il sole.
Scoprirai che da ogni lacrima trafitta in sorpresa dall'arcobaleno ritroverai nuovamente la tua vita.
Sorridi a chiunque incontrerai nella tua giornata e qualunque sia stata la tua avventura.
Donerai una luce impagabile facendolo sentire parte di un abbraccio ed in te nascerà la gioia del sorriso ricambiato come amore ritrovato.
L'amore è l'unica forza universale capace di vincere sulla violenza quando vengono a mancare le parole.
I sogni sono il salvagente della realtà. Le illusioni la spada per nuove vittorie.
Sparami, uccidimi, fammi del male, tanto la carne sparisce ma il cuore rivive,
nel gesto, nel sorriso conquistato sulla gente, quando le parole da me si staccano in dono per rivivere nel prossimo.
Sorge la ragione del percepire, di scindere il razionale dall'ideale,
la volontà di dover crescere e camminare guardando il mondo con i miei occhi per dipingerlo con sogni ed illusioni.
Meraviglioso l'universo che si legge, nelle forze, negli scritti, in coaugulati lividi
che amplificano segni e significati di un futuro che rimarrà sempre il passato.
La magia del natale stà nell'accorgersi che dentro di noi risiede la felicità per superare le tristezze esterne.
Quando si ama veramente si è capaci di rinunciare a se stessi per gli altri.
La realtà è l'insieme di eventi che qui contrastando con i desideri e le capacità si fanno essenza e sostanza.
Brucia quel vuoto in obbligo che ora non trova più ragione.
Traccia la mano il tratto che sente più vicino a se.
Traccia il cuore un gesto che racconti più di mille parole i pensieri che intagliano la superficiale apparenza.
Deliziati di aurora, di vellutati ricchi sapori
che di gusto e di colore mi proiettano nella mia emozione.
Vita mia che meraviglia,
pronta al rinnovamento,
alla ricerca del vissuto e dell'amplificato futuro.
Vita che mi scruti,
che in sussulto mi solletichi in passione l'illusione,
in un gioco di temperate sensazioni
che nel cuore crescono fino all'esplosione.

Milano, 02 gennaio 2013 15.15

pubblicata da Marco Musso il giorno Mercoledì 2 gennaio 2013 alle ore 15.15