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mercoledì 16 gennaio 2013

Una goccia di vita - di Marco Musso


Verrano tempi e venti,
grandi cambiamenti.
Movimenti che di cuore scalderanno ogni dove,
ogni frase, ogni ardore
che di scalpello inciderà
la marmorea fragilità dell'essere umano.
Avvolto da dubbi e da sogni,
da frasi ed azioni prenderà il volo
con la leggerezza delle scelte e delle condizioni,
del suo amore per la vita
che da dentro spinge ed urla
fino a che non è finita.
Luce entrerà dallo spiraglio
lasciato aperto nel coraggio
di dipingere il proprio orizzonte,
quel monte che inerpicandosi in sacrifici
condurrà l'ardore di un nuovo re,
fragile come uomo,
forte come un sogno,
l'idillio della pura illusione
che non potrà mai esaurirsi l'emozione,
quella nota di colore che sui profili ritagliati in fantasia,
trasformano la realtà in utopia,
le forme in liquidità di sensazione.
Ora volerai, ora piangerai,
ora china sulla tua nobile postura
ritroverai l'orgoglio di perdere,
come punto di partenza del tuo essere superiore
all'arroganza e all'orgoglio di ergersi
sopra la umana dimensione della ragione.
Corri, forza e irrompi in tutti quegli schemi
che di rigidità disegnano confini che in paura sfiorerai,
etichettando la fragilità di appartenenza
come limite di sussistenza.
Voleranno mesi e stagioni, passioni e canzoni,
retaggi di una vita che confezioniamo,
che datiamo e consumiamo ancor prima del suo maturare,
del naturale manifestarsi della condivisione,
come calore che trasducendosi conquista stati nuovi,
evolvendosi in longevità nella forma di opposta natura.
In punta di piedi ad un tratto coglierai il tuo destino,
quel forte tonfo che dal cuore dona importanza
ad ogni sfumatura prima ignorata.
Volando sorretto dall'intensità dei sentimenti
ti accorgerai che nulla sarà costante,
non esisteranno viaggi definiti, amori infiniti,
condizioni immutabili di un essere involontariamente in continua evoluzione.
Davanti alle tue fragilità s'involerà la tua età,
quel respiro che in sospiri rallenterà la corsa
per strappare alla maturazione la propria sorte.
Ti schiuderai quando una lacrima ti ricondurrà in vita,
nel ricordo, nel racconto, in parole e idee donate,
in quel seme che da te è nato per maturare altrove,
la in fondo dove al crepuscolo il sole muore
per donare il sogno alla realtà,
rigenerando quel sorriso diffuso che sul viso smuove
ogni debolezza per abbracciare il tuo nuovo cammino,
pregno della tua capacità di ascoltare la vita,
quella goccia di emozione che dal viso nel cielo
diventa infinita.

Milano, 15 gennaio 2013 19.34

pubblicata da Marco Musso il giorno Mercoledì 16 gennaio 2013 alle ore 11.11

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