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mercoledì 30 novembre 2011

IO - di Marco Musso


Lo stupore
dopo una notte di terrore
e' ritrovare comunque il sole.
Un calore, un colore,
quel punto di riferimento
che muove il mio pensiero verso il cuore.
Sento, odo,
cerco, sfogo,
quel pensiero che accarezzandomi
sa di buono,
porta il nuovo.
Intorno a me l'attuale
quella dimensione naturale che fa male,
ricca di ricatti,
di oppressioni,
ricca di quell'inutilita'
del distruggersi.
Sento, lancio,
provo a respirare,
a cercar leggerezza
lasciandomi andare.
E proseguo cosi,
in volo nel vuoto
come l'implume che nel credersi abile
in aria continua ad annaspare,
come se quello stato
possa in eterno durare
senza giunger prima
a scontrarsi col terreno reale.
Certo della mia volonta'
della forza che mi arriva dall'animo,
incredulo dello stato attuale
e del fatto che mi hai insegnato ad odiare,
sfoglio il mio tempo consumato,
investito nel donare amore
e tra futuro e passato
sono lieto che nulla sia cambiato.
Io forte, io fragile,
come il mare pronto ad infrangersi,
posseggo ancora quella forza gentile,
che di amore mi fa ancora sospirare, impazzire,
che nel dolore mi da la capacita' ancora di soffrire,
ma che trova nel mio sguardo in profondita'
una luce nuova,
capace di dissolvere nebbie,
cosi penetrante da raggiungerti
capace di afferrarti come la mia mano
per lanciarsi nell'inconsueto,
in quella dimensione nuova
fatta di anime e corpi,
voglie e desideri,
ricca di tutti quei pensieri
che abbandonano il vissuto
per rigenerarsi in nuove impronte,
labbra e cuori,
e volando sul banale
mi ridonano il valore di essere,
nonostante tutto,
capace in ogni momento di sognare.

Milano, 29 novembre 2011 15.20

pubblicata da Marco Musso il giorno martedì 29 novembre 2011 alle ore 15.34

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