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martedì 4 settembre 2012

Nell'ossessione di un segnale - di Marco Musso

Vacuo il pensiero ondeggia
musicando di andatura le pareti
che in contenitore racchiudono pensieri.
Tra le quattro mura si consuma
la presenza che gli umani
dipingono in quotidianità di noia e boria
lesti per quieto vivere.
Tra le oscurità celate,
come origami di consunti quotidiani,
tessi la relazione a fatica
soffocando sforzi e pieghe
per non sparire.
Peso sopra il cuore ora si addensa
come premunizione,
come condizione,
come l'esercizio di respirazione
che nel tuo animo non vuol sparire.
Fermo
nell'immobilità di quel pensiero ascolti
il cinguettio di quel segnale
che da giorni riveste di emozioni
il profilo e tutti suoi contorni.
Teso
come gonfalone al sole,
posseduto dalla danza di scirocco
che di vento il calore invade,
assimili l'arrivo
del tepore e del suo mare.
Qui ogni gesto mitiga parole,
celando i timori di nuove innondazioni,
e nel perir di un giorno
lento nel suo fiorire,
deponi lo sguardo al fiume
certo del suo defluire.
L'aroma ormai consunto
celebra passioni,
come frutti che di bosco son contenuti
nell'umidità di un luogo
colmo di passaggi e di conquistate velature.
Qui nella dimora di malinconia e certezza
prende possesso in te la fantasia,
come tono di colore sulla monotonia.
Gesti smuovono il percorso del tuo avvenire
che salendo ogni china
nello sforzo ritrova
la sua prima vita.
Resta cosi l'impronta,
come vessillo di un amore,
come verso di nascoste creature,
come slancio di un cuore
pronto ad esplodere nell'innondazione
del puro amore.
Qui tra le parole celi lettere che in ragione
prendono il senso
di viaggi e di persone,
di luoghi ultraterreni
che in stelle incidono
la profondità in luminosità.
Ordunque si consuma questa lunga estate
come coda che in scia rimembra
quel che è già dissolto via.
Qui nel divenire
dei ricordi in realtà trasale
il mio cuore affranto e consolato,

pronto nuovamente a pulsare.

Milano, 04 settembre 2012 16.45

pubblicata da Marco Musso il giorno Martedì 4 settembre 2012 alle ore 16.53

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