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mercoledì 3 ottobre 2012

Non credo alla luna - di Marco Musso

Vibra quest'aria
avvolta nel mistero,
sotto il mantello della vita
che a volte prende e a volte dà,
nel continuo equilibrio
del sopravvivere alle prove,
fino all'ultimo spasmo,
all'ultimo urlo di energia e di coraggio
che in un respiro
vuol rimanere aggrappato alla vita,
alle scelte, alle prove,
alle sconfitte ed alle gioie.
Urla la disperazione di chi non trova pace,
di un uomo sopra le apparenze,
di un cuore sofferente
nella solitudine di una folla
pronta ad ergersi come giudice
o combattere come mercenario.
Vibra nella malinconia,
in quest'aria stranamente povera d'ossigeno,
che nel vento che strappa le certezze ed i sorrisi,
conduce a me le tue parole,
il desiderio di solitudine, di comprensione,
come uomo, come provocatore,
come mentore, come fragile anima
appesa ad un destino
colmo di picchi e di volate,
nel turbine che in tempesta,
avvolge il freddo ed il caldo
senza trovar consolazione.
Questa sera odo il tuo richiamo da molto lontano,
lontano da un vivere di sfarzo e di fuga,
un sopravvivere davanti alle tue ragioni,
alle voglie ed alle mediatiche prigioni.
Questa sera nudo innanzi a me trovo te,
col tuo desiderio di essere amato nei tuoi errori
e non avvolto dalla luce di quei riflettori
che in un vortice di notorietà,
dalle tue paure ti hanno sollevato
e delle tue fragilità ne hanno fatto torture e dipendenza.
Certo,
è facile parlare al tuo posto,
volgere lo sguardo alla luna
con lo stesso stupore di chi,
in uno slancio di passione ed amore per te,
è riuscito a raggiungerla,
a conquistare le tue angoscie
per privarti di questo tormento,
ha convogliato il desiderio e la speranza
che di buono ne ha il sapore.
Questa notte il mio cuore batte,
ti sente ed ascolta come non mai,
ode la tua voglia di libertà da quei costumi
che come armature hai indossato
per sconfiggere le ombre del vivere quotidiano.
Sento un peso che fatica a diventar sollievo,
come chi nell'ultimo respiro
tra orgoglio e passione,
vuole frenare la sua corsa libera
verso il destino.
Qui non trovo pace,
sento l'amplificarsi della paura,
di chi nel dolore riconosce finalmente la vita.
Sento la tua anima venir fuori con tutta quella rabbia
che prima era solo finzione.
Qui nulla posso fare se non accompagnarti,
mano nella mano come vecchi amici,
tra un bacio ed un saluto,
rito e scambio di un vissuto,
che nel profondo è sempre stato vero amore.
Qui in equilibrio dono,
tutta la speranza,
l'energia che necessiti per sollevarti da terra,
il coraggio speso in passato
che ora raschi come disperato
per cancellare errori
e per ritrovare come un vecchio amico
il calore sul viso alla prossima alba,
chiara nella rinascita,
calda nell'intensità di vita,
generosa come ogni tua paura
che fra le corde e fra le note
ha alimentato la nostra vita.
La vita è sempre un bivio,
una svolta, un connubio di emozioni,
vibrazioni che unendosi amplificano quel potenziale,
che regolarmente scordiamo
percorrendo il medesimo rituale
del viver quotidiano.
Fra le mie dita trema la paura,
la vibrazione di quel che riverbera la luna,
la voce di un cuore che in passione,
ha donato a generazioni e persone
nuova luce.

Milano, 03 ottobre 2012 22.39

pubblicata da Marco Musso il giorno Mercoledì 3 ottobre 2012 alle ore 22.39

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