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giovedì 9 febbraio 2012

Semplicemente Vita - di Marco Musso

Un respiro si strozza,
li fermo come il tempo,
congelato per non morire,
impresso per non sparire.
Intenso nello spessore che in quell'istante scava in profondita'
per stimolare ogni piu' piccola sensazione,
per dipingere in emotivita'
ogni sfumatura che ne disegna la potenza e la volonta'
della sua immortalita'.
Corpo che in natura trovi il tuo riscontro,
il confronto ed il contrasto
tra percepito e vissuto.
Cuore che in primavera ardendo
fai sbocciare le piu' colorate meraviglie
per cogliere come in adolescenza
la forza dell'amore, dell'attrazione,
della necessita' di farsi notare
per diventare a tua volta conduttore d'amore.
Corpo che come estate
esplodi nella passione,
nell'afoso calore di quel aforismo vitale
che rigenera e rinforza l'ossatura del nostro vivere,
pronto a cercare di tonificarsi per affrontare l'eta' futura
nella piena maturazione che accompagna
la solidificazione della coppia
come chiusura d'insieme.
Nel colore acceso,
come necessita' nel vigore
di trovare un nuovo valore
a quel che e' gia' noto,
si presenta in allegria l'autunno,
capace con le sue intensita' emotive
di confondere nelle foschie
la paura del domani,
la ricerca nella provocazione
di un domani migliore,
come raccolto di una vita vissuta,
come campo seminato
dal vento strappato
e gia' stanco del suo raccolto.
Nel riposo si prepara la vita,
l'essenza di quel fluido
che adesso viene colto
dall'improvviso avvicinarsi
della nuova stagione,
di una nuova condizione,
limitata in azione,
che si raccoglie nel calore,
sotto una coltre di emozione e colore,
come foglie spente e dipinte
nel ricordo di una vita.
Cosi si chiude il cerchio,
il percorso da tutti vissuto,
con variazioni di umori,
in questa temperatura invernale
che di canuto gli estremi veste d'anzianita'.
Qui raccolto un percorso, un cuore,
che nel ghiaccio ritrova la forza, l'ira,
l'impeto finale che nell'esigere potenza
si ritrova nell'immobilita' spaccature di superfice,
come anelli di quercia che in quantita' disegnano l'eta',
come sasso che in forza lanciato
spacca quel riflesso noto, amalgamandosi in rotondita',
come quel seme che nel suo cuore
e' pronto a non morire.
I misteri e le curiosita'
colorano di passione ogni piccola attivita',
come seni collinari che delimitano
la mia azione ed il panorama in sfumature,
come la mia capacita' di distinguere
quello che racconta la profondita'.
Nel candore si raccoglie tutto il calore,
un cammino di persone,
trame che in fili si arrotolano
formando il bandolo della matassa.
Qui dove le parole ora compongono
pensieri abbandonati sul selciato,
qui dove l'anima si raccoglie
e in posizione fetale si prepara
alla consolazione della rinascita,
all'esplosione della rivoluzione
di quel che ti e' appartenuto,
quel carattere che ora autonomo
genera una nuova persona,
che si alimenta dei tuoi errori,
che si fortifica nell'affetto
che naturalmente lasci impregnare,
come tela pronta ad accogliere
gioie e dolori
per estrudersi nella forza e nel pensiero
di un nuovo volto come il suo nuovo cuore.

Milano, 08 febbraio 2012 20.18

pubblicata da Marco Musso il giorno giovedì 9 febbraio 2012 alle ore 17.33

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