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mercoledì 14 novembre 2012

Riconquistiamo il nostro tempo - di Marco Musso

Piove,
come lacrime amare
scendono,
percorrendo quei profili
che adombrati dal calar del sole
non scorgono il proprio avvenire.
Cadono,
come miti crollano,
come false coperture cedono,
davanti allo scorrere del tempo,
di questo momento che in ferita
sulla pelle brucia per farsi sentire.
Piove,
come idratazione,
come gocce su gocce
che nelle strade diventano
esondazione.
Il cuore pulsa,
i brividi fremono,
i sogni crollano
ed in bilico sul vuoto da altri motivato
nasce dentro al petto l'ira,
l'istinto di sopravvivenza,
di passione e di coerenza,
la voglia di equità
finalizzata alla crescita di tutta la società,
come pianta colma di frutti,
la necessità di riscatto e di rinascita
di quanto ingiustamente rubato,
depredato.
Tra sogni e passioni,
tra voglie ed illusioni,
cresce il desiderio con coraggio
di guardare con orgoglio il futuro
sapendo di esserne valoroso ingranaggio,
che nel movimento ridona
la forza e l'onore nei sacrifici di tirare avanti.
Gli animi come i fiumi non li puoi fermare,
le passioni come i torrenti non le puoi arginare,
quel che la mente ed il cuore smuove
provoca smottamenti e rivoluzioni.
Cresce nelle vie e nelle piazze
la voce che in comune si rafforza
di sensi e significati
per soffocare il silente vuoto dell'incoerenza,
degli egoismi e di biechi interessi.
Cresce come pulsazione la passione
che gonfia le vene e colma di progresso
il passo che da tempo sentivamo di fare.
Non esiste rivolta che non si nobiliti nelle proprie azioni,
nelle dimostrazioni di coerenza ed intelligenza
puntando l'arma della cultura di fronte alla cieca violenza.
Non esiste futuro
che non nasca dal desiderio di cambiamento,
dalla capacità di migliorare
uno stantio stato di cose, di abitudini
clientelismi e ottusità che soffocando le attitudini
frenano ogni maturazione
asfissiando la vita e conducendola
irreparabilmente alla regressione.
Passo dopo passo
nasce il movimento,
il desiderio di illuminare quel tormento
con la luce rinnovata di un mattino
che guarda al domani e non al consunto vissuto,
che urla per le vie la ritrovata energia,
quell'istino che coviamo da bambini
nei sogni di quel che di noi sarà.
Nessuno potrà mai levare alla gente
la propria identità,
la propria capacità di sopperire alle carenze con la gioia,
con il lavoro e con la voglia di imparare
quel che il mondo è pronto ancora a donare.
Lottate, urlate, difendete il vostro tessuto sociale,
fatto di scuola, lavoro, salute e libertà.
Urlate nelle piazze la gioia della vita,
della socialità,
di quello scambio che rinnova,
mano nella mano di uno sconosciuto.
Abbracciate chi con voi vuol camminare
ed isolate la violenza vestita di legalità,
volta a fermare la vostra umanità.
Non cedete mai,
non perdete di vista l'obiettivo,
la meta del vostro cammino.
La cultura è l'unica verità globalizzata
che faccia maturare l'uomo e l'intera società.

Milano, 14 novembre 2012 13.22

pubblicata da Marco Musso il giorno Mercoledì 14 novembre 2012 alle ore 13.38

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