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martedì 4 agosto 2015

Mancava - di Marco Musso

In una sera, una qualunque,
tra il chiaro e scuro del mio essere,
rivivo ogni secondo,
ogni vissuto,
ripenso che nella salita si può crescere.
Io,
da solo o in mezzo al mondo
capisco che ogni cosa ha un suo essere,
un divenire.
Sento,
come la luna che riflette il genuflettersi del sole,
ad ogni passo esistere un essere e quel che mancava.
Mancava un respiro per crescere,
un istante per perdersi,
mancava quella voglia che rendeva ogni fatica un dono,
ogni sorriso un cielo da scoprire.
Mancava il desiderio di compenetrarsi,
paura nella paura,
amore nell'amore,
gioia nell'ilarità
e coraggio di abbandonar tutto per rimanere qua.
Mancava il desiderio di perdersi,
la voglia infinita di ritrovarsi in uno sguardo,
la certezza di quel battito che correva folle tra paura ed amore
nel contenitore che in un battito muove il cuore.
Mancava il pensiero,
l'idea,
il sogno,
l'idillio dell'amore eterno.
Mancava quell'istante sospesi nel vuoto,
mano nella mano,
in un brivido noi in volo.
Mancava e mancherà quell'istante
in cui lo sguardo avrebbe parlato
ed il tuo gesto di spalle ha cambiato,
il verso,
il senso,
il divenire,
mancava quel mattone per costruire.
Sorgerà domani il sole
a scaldare la terra ed ogni cuore,
ogni anima prenderà il volo,
e di noi l'impronta prenderà la forma,
più di quello che c'era
del peso di quel che mancava.

Milano - 03 agosto 2015 22.08

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