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mercoledì 4 giugno 2014

La via di fuga - di Marco Musso

Setole di nuvole impregnano
di carattere e fantasia il candore,
di un cielo come tela,
di emozioni come vela, come pigmenti di profili posseduti
che disegnano di riflessi di luce
il nostro punto di vista ed i nostri lati oscuri.
Tutti in costante fuga
dalla durezza di ogni realtà,
dalla fatica delle illusioni,
dalla cecità delle condizioni.
Dritti come tronchi proiettati al sole,
proni come corpi rassegnati al cedere,
flessi come anime instancabili nel credere,
percorriamo la nostra ovattata libertà
in punta di piedi come volatili danzatrici
volte alla leggerezza dei pensieri in umilta',
in costante ed armonica ricerca nelle evoluzioni
di una spasmodica via di fuga.
Non esistono soluzioni unilaterali,
miracoli che stravolgano in giustizia il reale,
non esistono vie di fuga concrete
se non quelle di vivere a piene mani ogni istante
per maturare il frutto della propria libertà.
Non esiste un peso,
un equilibrio,
un obolo da impegnare
per liberare quell'energia che da dentro sprona ogni evoluzione,
che doni sapienza a chi,
in bilico sulla vita,
tra la luce della linea gialla ed il salto nel buio
davanti ad una metro scelga
la soluzione che ridoni in dignita' a lui un valore.
Non esiste soluzione,
miracolosa pozione,
che sciolga animi e catene
mostrandocj in semplicità quello che il nostro animo
insegue dalla propria nascita,
quello che la realtà occlude in ogni incontro
costringendoci ogni volta alla fuga.
La vita di tessuto è intrecciata di gioie e dolori,
di volate ed improvvise impicchiate,
di un altisonante richiamo alla mobilità
tra fitte al cuore
ed esplosioni di incontenibili emozioni.
Marco Musso - Milano, 04 giugno 2014 09.43 a.m.

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