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mercoledì 18 dicembre 2013

rEsistenza - di Marco Musso

Esiste un punto,
una linea di confine,
dove l'essere umano si crogiola ogni sera fino al mattino.
Esiste un limite,
l'equatore,
una linea che definisca le forze e le paure,
che contenga isolando
le tempeste e le aurore.
Una linea che contiene il tutto ed il niente,
lo spazio per fragellare ogni consapevolezza
tra l'idea del reale e il sogno dell'ideale.
C'è un percorso,
una forza mancata,
la necessità di poter stringere quello che nel cuore,
ad ogni tempesta,
diventa ologrammo e non l'appartenenza.
C'è un tempo andato, consumato,
un tempo che ci sorregge e ci incammina verso il futuro,
un tappeto colorato scritto solo da noi,
cucito in arte con le nostre fragilità.
Esiste un filo di tela che ti imbriglia e non cela,
un filo che vedi apparire in sorpresa come riflesso di luce,
come linea di seta,
come il cammino che sottende quel che sai di avere ma che non puoi afferrare,
quello che raccogli come cocci dal mondo e che insieme compone il mosaico della vita.
Non esiste un domani già scritto,
un futuro che in dna ti appartiene e ti possiede.
Esiste solo un arduo cammino
dove scegliere come spendere le energie concesse,
dove tessere i sogni tra ideale e reale,
una tela che di vita è ancora da impregnare.
Tra stanchezza e poesia
chino il capo alla vita ed all'utopia,
lascio che le forze vengano meno
tramutando le mie paure nelle energie che di sognati scenari
mi guideranno nella scelta migliore,
la in equilibrio su quella linea d'orizzonte
dove di paura e di emozione
ogni uomo è pronto a morire per rivivere.

Marco Musso - Milano 18 dicembre 2013 00.59

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